BUONE INTENZIONI, BRUTTE ABITUDINI

Non deve essere facile per i nuovi gestori conoscere subito tutti i meandri di un’azienda disposta fin dalla nascita dall’ex A.D.

Il Comitato di gestione tarda a far partire la nuova fase “quella dell’età adulta”, anzi, in queste ultime settimane non si sono interrotte alcune scelte del passato, anche se si cominciano a scorgere spazi per un dialogo.

 Il 15 settembre, la R.S.A. e la Filcams Cgil hanno incontrato gli incaricati dell’azienda per l’avvio di corrette relazioni sindacali, nonché sui Diritti d’informazione.

Non possiamo negare che ci aspettavamo la presenza, in questo primo incontro, del Presidente della Società, cosa che non è avvenuta. Ovviamente questo fatto non ha ridotto l’importanza e il significato di questo appuntamento.

L’azienda ha dato la sua disponibilità a fornire preventivamente informazioni e aggiornamenti sulla situazione aziendale. E questo è un fatto positivo.

Elementi di preoccupazione e d’insoddisfazione invece sono quanto segue:

  • abbiamo chiesto di non assumere iniziative unilaterali che prevedano ricadute sull’occupazione;
  • che anche su questo tema s’informi preventivamente il sindacato e si provi a risolvere insieme i problemi.

Dopo le nostre insistenze, gli incaricati dell’azienda si sono riservati di risponderci dopo aver consultato il Comitato di gestione.

L’azienda si è quindi impegnata a fornirci la documentazione dei dati occupazionali sia in termini quantitativi che qualitativi.

Abbiamo anche chiesto chiarimenti sull’iniziativa che ha riguardato la gestione del premio variabile 2008, l’azienda ritiene che quello che è stato fatto è corretto. Ci siamo riservati di discuterne con i lavoratori, prima di esprimere delle valutazioni ed eventuali richieste.

Sulla bacheca sindacale e le agibilità sindacali abbiamo fatto una proposta e l’azienda si è impegnata a valutarla.

L’occupazione è un tema fondamentale per le lavoratrici e i lavoratori, al quale non possiamo rinunciare.

Quindi seppur rimangono in sospeso i punti nodali e fondamentali di cui sopra, si è aperto uno spazio importante che non possiamo non cogliere e solo con una grande partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori potrà spingere l’azienda a fare il salto di qualità!

Fabio Galli

CHI LA FA, L’ASPETTI. ORA E’ L’A.D. A RESTARE A TERRA

Il Consiglio d’amministrazione di Metis il 28 luglio ha rimosso dall’incarico l’amministratore delegato, con effetto immediato (come per giusta causa, altro che video licenziamento).

Metis sarà guidata da un Comitato di gestione composto dal Presidente, Vice-presidente, da un consigliere famoso del settore e da 2 dirigenti.

Questa volta sulla intranet aziendale è comparsa, subito il giorno dopo, una lettera del Presidente con cui si comunica che l’amministratore delegato si rivolgerà ad “altri interessi” e che si dovrà “evitare che alcune scelte non coerenti vengano ripetute”, inoltre, che da oggi si apre una nuova fase: “quella dell’età adulta”, una fase di rilancio e consolidamento che ci apprestiamo ad intraprendere.

Oltre al resto si legge che il Comitato di gestione si impegna a garantire risposte, progetti, linee-guida che permetteranno all’azienda di raggiungere gli ambiziosi traguardi prefissati.

Il finale della lettera, secondo me, è un ulteriore passo in avanti: nel chiedere la consueta massima attenzione alla Qualità del servizio e del nostro lavoro si da il giusto valore alle risorse umane definite “il nucleo più solido”.

La lettera è breve e forse volutamente non è stata colta l’occasione per spiegarci i valori guida ai quali ci si vuole ispirare nella gestione delle problematiche in corso.

Spero che questo tanto atteso cambiamento aiuti tutti a sentirsi partecipi e apprezzati, oltre che in controllo della situazione, risollevando il morale e alimentando il senso di partecipazione alle vicende aziendali.

Inoltre, mi auguro, che questo possa essere uno degli ultimi post di questo blog, il giusto epilogo della vicenda spero si stia definendo. Magari avremo una bacheca sindacale come le aziende più normali e moderne.

Buone vacanze.

Fabio Galli

p.s. laRepubblica ha pubblicato la notizia il 23 agosto nella cronaca di Milano, vedi la pagina Dicono di noi

PER ORA, L’APPRODO IN TRIBUNALE NON HA SORTITO EFFETTI, MA …

 

In data 7 luglio 2009 il Tribunale di Milano, a seguito della discussione della causa all’udienza del 12 giugno 2009, ha depositato il provvedimento con il quale ha rigettato le domande proposte da Filcams, ritendendo non sussistente nessuna condotta antisindacale nei fatti portati all’attenzione del Giudice.

Vi riporto qui di seguito il comunicato di Filcams CGIL con cui ci informano che provvederanno a presentare ricorso a questa prima sentenza:

Ciao a tutte e a tutti,

come già anticipato abbiamo fatto le necessarie verifiche e i necessari approfondimenti, che ci hanno permesso di assumere la decisione di attivare il ricorso alla sentenza del 7 luglio scorso.

Sappiamo delle vostre pressioni per avere risposte celeri, ma alla luce della complessità del tema e visto quanto affermato dal Giudice nella prima sentenza, abbiamo preferito ragionarci un giorno in più, seppur certi delle nostre ragioni.

Con la scelta di Filcams di ricorrere in Appello crediamo di aver già soddisfatto un’importante vostra aspettativa.

Filcams Cgil

Aggiungo, soprattutto per noi che siamo sulla stessa barca, abbiamo bisogno di dare una risposta anche per il raggiungimento degli obiettivi 2009: il lavoro deve essere sempre accompagnato dalla dignità.

Fabio Galli

INTANTO, IL 12 GIUGNO SI APPRODA IN TRIBUNALE

 

Il 12 giugno alle ore 16.30 presso il Tribunale di Milano, Metis dovrà comparire per rispondere di condotta antisindacale.

Come detto nell’articolo precedente l’Organizzazione Sindacale Filcams CGIL ha denunciato, ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori, i comportamenti fino ad oggi compiuti dall’attuale dirigenza Metis per farli cessare e farne rimuovere gli effetti.

Il verbale del legale dell’Organizzazione Sindacale, più di 30 pagine, descrive diversi fatti, alcuni gravi, che cercheranno di dimostrare le violazioni compiute in primis rispetto alla Legge e al CCNL.

Del contenuto del ricorso non è opportuno parlarne ora e in questa sede, ma da Ultimo, pare appena il caso di segnalare come quanto riferito alla stampa dall’Amministratore Delegato (licenziamento del personale inefficiente) risulti oltremodo lesivo della professionalità e del decoro dei lavoratori, così da determinare un ulteriore ostacolo al reperimento di un posto di lavoro alternativo.

La sentenza, grazie al procedimento speciale previsto in questi casi, sarà emessa con un decreto del Giudice entro pochissimi giorni dal 12 giugno.

Tale decreto è immediatamente esecutivo, se sarà favorevole all’Organizzazione Sindacale potrà essere un importante supporto alle cause dei singoli colleghi licenziati e un efficace strumento per rendere effettivo il principio di libertà in azienda e di attività sindacale.

In una realtà come la nostra, fatta di persone preparate che affrontano ogni giorno le leggi e le dinamiche del mondo del lavoro, sarebbe assurdo se le regole, anche le più elementari,  che valgono in tutte le aziende normali (soprattutto con più di 15 dipendenti),  non fossero rispettate.

Io auspico che questa vicenda (e la condanna) faccia rinsavire l’attuale dirigenza Metis e possano essere stabilite delle corrette relazioni sindacali, nel rispetto del Contratto Collettivo e delle leggi, per far si che non si affondi o si rimanga alla deriva.

Le corrette relazioni prevedono momenti di dialogo e di sottoscrizione di accordi, ma anche momenti di duro confronto e di conflitto; ciò per le responsabilità, i ruoli e gli interessi delle parti, certamente divergenti.

Da parte mia, e credo dei miei colleghi che sento ogni giorno per motivi di lavoro, c’è la consapevolezza che un’impresa è un complesso di interdipendenze tra beni e persone che operano scambiando con l’esterno conoscenza e produzione e perseguendo un comune obiettivo consistente nella produzione di valore. (definizione di Impresa – Wikipedia).

Fabio Galli

METIS UN MESE E MEZZO DOPO

 

Una strategia miope quella scelta dall’attuale dirigenza Metis, i licenziamenti individuali stanno esponendo l’azienda a già più di 50 vertenze legali, finora.

 

Nel primo tentativo di conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro, previsto per legge, chi è stato licenziato si limita a firmare il verbale che porta tutta la pratica al Giudice perché nessuno dell’azienda si presenta.

Metis si rifiuta, tra l’altro, di compilare la modulistica per permettere ai licenziati di iscriversi nelle liste di mobilità (non indennizzata), costringendo i lavoratori a denunciare in DPL l’accaduto, solo così, subito dopo, ottengono l’iscrizione nelle liste di mobilità.

 

I colleghi impattati sono stati circa 85 (una ventina i messi in ferie forzate nella sola provincia di Milano) ma a breve scadranno i 120 giorni dai primi licenziamenti, dopo i quali l’azienda potrebbe credere di poter fare altri licenziamenti individuali (vedi art. 24, Legge n. 223/91), magari ancora improvvisi.

 

Adecco, Manpower, Gi Group, Obiettivo Lavoro, Randstad, Umana, GeVi, Quanta, ecc., sono solo alcuni nomi delle Agenzie per il Lavoro che hanno sottoscritto con il sindacato accordi per risolvere il problema delle eccedenze di personale, con soluzioni condivise e non traumatiche per i lavoratori (vedi gli accordi nella pagina Documenti).

La situazione non è rosea tra i competitors, si può essere più o meno d’accordo su come utilizzare i vari strumenti che la legge, il CCNL e l’accordo con Assolavoro (firmato da Metis) mettono a disposizione, ma la strada intrapresa da Metis è inaccettabile.

Un atteggiamento condito da spregiudicata presunzione dall’attuale dirigenza di Metis, a cui si aggiunge la violazione delle più elementari norme di legge, ha fatto si che i legali delle OO.SS. possano portare l’azienda, intanto e subito, davanti al Giudice per violazione dell’art. 28 Legge n. 300/70 (attività antisindacale).

 

Le vessazioni, le minacce di trasferimento con i tentativi di convincere i colleghi a non proseguire l’eventuale causa, ad accettare miseri incentivi all’esodo in cambio delle dimissioni, vanno fermate.

I licenziati hanno impugnato, chi è ancora in ferie resiste alle “lusinghe” che chiedono in cambio le dimissioni, chi è in forza vuole sapere per prevenire.

 

E’ possibile oggi fare di più, per sostenere le iniziative delle OO.SS. poiché si comincia ad essere più consapevoli, ne è un esempio il numero crescente di contatti al blog, con picchi maggiori di 300 accessi in un giorno (il blog non conta chi accede più volte nello stesso giorno..). Incessanti sono le richieste di essere inseriti nella mailing list per l’invio degli aggiornamenti direttamente, nostri e dei sindacati (basta inviare una e-mail all’indirizzo che trovate alla pagina Contatti con nome, cognome e ruolo in azienda). Gli iscritti al sindacato, inoltre, sono diventati molti, in un’azienda in cui prima del 2009, ahimé, gli iscritti saranno stati 2 o 3 su un totale di 550 dipendenti.

 

Tenersi informati, parlarne tra di noi, confrontare le opinioni, aiuta a capire, a non avere paura di esprimere le proprie idee e a prevenire ulteriori danni.

 

Anche il blog verrà implementato di nuovi contenuti, grazie anche ai vostri contributi… Noi i video non li abbiamo! vedremo piuttosto di come pubblicare le parole dette nei 4 video senza cadere nella violazione del segreto aziendale… ci sono passaggi che rivelano strategie importanti… in Adecco stanno ancora tremando!

 

A presto

Fabio Galli

p.s. leggo ora le dichiarazioni dell’attuale dirigenza di Metis rilasciate alla Gazzetta dello Sport . Non vi innervosite, preoccupiamoci.

 

Lettera al Presidente Metis

 

Egregio Presidente,

 

La presente per chiedere il Suo impegno in prima persona alla soluzione della vicenda personale e professionale dei lavoratori che Piermario Donadoni, in qualità di Amministratore Delegato di Metis S.p.A., ha licenziato con procedura individuale o posto forzosamente in ferie da oltre 4 settimane.

 

Tali provvedimenti sono stati adottati in modo del tutto improvviso, senza un preventivo confronto con le rappresentanze sindacali né con le persone interessate per cercare un’eventuale soluzione e, soprattutto, eludendo i procedimenti che il diritto del lavoro prevede proprio per le aziende che sono chiamate ad affrontare l’attuale crisi economica.

 

Proprio perché il calo della domanda che deriva dall’attuale contrazione del mercato, penalizza tutto il comparto delle Agenzie per il Lavoro e non solo Metis, la interpelliamo sul perché Metis non abbia adottato tali procedimenti previsti dalla normativa, quando le altre Agenzie vi hanno fatto ricorso.

Le chiediamo di verificare perché nel 2008 si sia proceduto a dar corso al piano industriale con l’assunzione di 160 persone, molte delle quali nell’ultimo trimestre 2008 e le ultime addirittura nel marzo 2009, se pure i segnali della crisi economica si fossero già palesati nel secondo semestre del 2008.

Le chiediamo quali sono le motivazioni per cui Metis non ha preso in considerazione l’Accordo firmato con Assolavoro che propone soluzioni concrete che aiutano i lavoratori ad affrontare le difficoltà, economiche e psicologiche, che inevitabilmente incontra chi resta senza lavoro, in particolare nel momento attuale in cui la ricollocazione ha tempi lunghi, per quanto grande possa essere l’impegno di ciascuno nel cercare un’altra occupazione.

 

Negli anni della crescita economica “a 2 cifre”, Metis ha sempre affermato, addirittura pubblicando un proprio Bilancio Sociale, che operare in un ambito come il Lavoro comporta una responsabilità sociale verso tutta la collettività, e, in primis, verso le proprie Risorse Umane.

L’orgoglio e il senso di appartenenza all’azienda sono stati i valori che hanno contraddistinto il nostro operare in Metis, enfatizzati anche del fatto che alle spalle esistesse un azionariato italiano solido e responsabile.

 

Sollecitiamo il Suo intervento per aiutare l’azienda a trovare cura e attenzione per queste Risorse, sia quelle che l’Amministratore Delegato nei suoi annunci dice di aver “messo a terra”, sia quelle che dice di “aver salvato”, perché, al di là della condizione in cui sono stati posti, tutti i dipendenti Metis ora sono increduli e delusi dalle modalità di gestione dei provvedimenti adottati e sfiduciati rispetto al futuro dell’azienda stessa.

 

E’ dunque con spirito di collaborazione e consapevolezza che Le chiediamo di intervenire per approfondire e trovare insieme alle rappresentanze sindacali aziendali e alle OO.SS. una soluzione che garantisca al contempo la dignità e la professionalità dei lavoratori che hanno contribuito alla crescita dell’azienda e assicuri un futuro a Metis.

 

Fiduciosi di un Suo intervento, La ringraziamo e restiamo in attesa di un Suo riscontro.

 

Milano, 6 Aprile 2009 

 

Per i dipendenti di Metis

le R.S.A.

 

 

Metis un’agenzia per il lavoro non sana.. di mente?

metis-immagineNel primo articolo di questo blog, dedicato al “gioco d’azzardo” compiuto dall’attuale A.D. di Metis, riporto un post letto nel forum del Corriere della Sera in data 15/03/09:
Io sono una delle 150 vittime Metis… La vicenda per quel che mi riguarda è andata così: lunedì sera fuori dal mio orario di lavoro mi ha chiamata il capoarea dicendomi che dal giorno dopo fino a venerdì (13 marzo) sarei dovuta rimanere a casa in ferie… Ho risposto che non potevo assentarmi così all’improvviso in quanto avevo ancora in ballo la fatturazione e dovevo cmq delegare alle mie colleghe tutte le urgenze amministrative della settimana e che quindi sarei andata regolarmente in ufficio almeno al mattino… Così ho fatto!!! Peccato che appena ho messo piede in filiale è arrivata la prima sorpresina…. il mio pc era praticamente bloccato!!! Le password cancellate… Noi 150 ufficialmente in ferie forzate… CANCELLATI!!! Una delle mie colleghe aprendo la intranet ha visto che era stato pubblicato un video dell’amministratore delegato…. In realtà il video non era indirizzato a noi 150 poveri ignari della situazione ( si, proprio così IGNARI!!! Noi dovevamo essere tutti in ferie da quel giorno e quindi per l’a.d. non presenti in ufficio!!!), ma era indirizzato a quelli che lui nel video dichiarava di non aver lasciato a terra (a mò di zavorra aggiungo io) come è stato fatto con noi, ma che erano ancora a bordo e dovevano continuare a navigare e portare avanti come sempre fatto la nave Metis …. Provate a immaginare come mi sono sentita!!! E non parliamo poi dei 2 video pubblicati sulla intranet successivamente!!! Confermo quello che ha scritto la mia ormai ex collega di altra filiale, in precedenza… Anche nella nostra filiale abbiamo sempre lavorato rispettando le regole che la legge imponeva e rispettando le persone che abbiamo assunto portando alta la bandiera della società e questo è il trattamento che ci è stato riservato!!! Quindi per tutti coloro che non ci vedono nulla di male nella metodologia usata per lasciarci a casa, prima di esprimere giudizi insensati provate a mettervi dalla nostra parte visto che cmq a oggi (lettera di licenziamento in mano!!!) non si parla neanche di ammortizzatori sociali (nonostante l’accordo firmato con Assolavoro)!!!”

 

Ma come??? c’è chi crede di essere in ferie (forzate) e i colleghi sanno già che saranno licenziati??? L’azienda in questo modo, cerca di sottrarsi alle regolari procedure previste dalla legge n. 223/91, isolando ed indebolendo, così, il lavoratore.

Le lettere di licenziamento inviate sono illegittime e per chi è ancora in ferie forzate dal 10 marzo senza password per pc e account di posta elettronica sono fatti concludenti per un licenziamento ad nutum, immediato senza una giusta causa.

Spero che chi leggerà questo articolo possa manifestare la sua solidarietà con chi si sta mobilitando per far rispettare le leggi e i diritti di tutti i lavoratori.